Di seguito presento l'articolo inserito sul sito della federazione.... la conquista dell'ordine prosegue, non senza difficoltà ma prosegue....

 

 

Presentato in Commissione Salute del Senato a firma dei senatori Boldi, Rizzi e Vicari il Disegno di Legge per l’”Istituzione degli Ordini e Albi delle Professioni sanitarie infermieristiche, ostetrica, riabilitative, tecnico-sanitarie e della prevenzione”. “Le professioni sono ormai un dato di fatto – ha dichiarato il senatore Rizzi – ed è doveroso dare loro regolamenti e propria dignità professionale”.
Un cammino intrapreso ormai da diversi anni sembra avviato alla sua conclusione. Alla delusione per la mancata legittimazione della trasformazione in ordine della nostra Federazione, avvenuta in modo levantino durante la passata legislatura, la novità più stringente e attuale è la presentazione del Disegno di Legge, con cui si vuole dare un assetto definitivo alla spinosa questione delle professioni sanitarie.

 

“E’ noto, infatti, che le professioni sanitarie, pur rappresentando un nodo cruciale dell’assistenza sanitaria, sono state regolate da una disciplina normativa assolutamente inadeguata a cogliere le innumerevoli istanze di sviluppo che la stessa domanda di prestazioni proveniente dai cittadini sembrava sollecitare – ribadisce il senatore Rizzi.

“Provvedimenti di diverso rango normativo, tra loro non coordinati ed eterogenei. Stratificazione di diverse discipline, caratterizzate da una commistione tra disposizioni di principio e norme di dettaglio. Assenza di organicità nei diversi interventi succedutisi nel tempo.
Tutti questi problemi hanno per lungo tempo ostacolato lo sviluppo delle professioni sanitarie, impedendo loro un’evoluzione conforme ai più recenti mutamenti del sistema sanitario. Le importanti innovazioni previste dalla legge 46/2006 – continua Rizzi – rimangono inoltre, ancora ad oggi, inattuate e ciò ha reso necessario intervenire con una proposta di legge parlamentare volta a recuperare, attraverso un procedimento legislativo autonomo, le linee guida delineate nella legge 43/2006.
Le professioni ormai hanno titolo e valenza universitaria ed è giusto – afferma Rizzi – che a loro venga riconosciuto il miglioramento professionale, anche per evitare forme improprie di abusivismo, che vanno a tutto svantaggio della salute di noi cittadini. La scelta, inoltre, di presentare il disegno di legge, volto a dare un regolamento ordinistico, allinea il nostro paese con quanto avviene oggi in Europa e si muove nell’ottica di offrire maggiori opportunità professionali e di crescita della categoria, perché favorisce la circolazione delle professioni sanitarie. Per questi motivi, l’accordo all’interno della Commissione appare maggioritario e condiviso.
L’iter della discussione del disegno di legge non dovrebbe avere intoppi. In autunno si procederà alla votazione degli emendamenti ed entro la fine dell’anno il testo verrà licenziato e passato in aula. A questo punto il timing diventa imprevedibile e saranno importanti i rapporti di forza sul campo”.
“Il giudizio della Federazione sul disegno di legge è nel suo complesso positivo e non possiamo – afferma Massimiliano Sabatino, componente del Comitato Centrale della FNCPTSRM – non valutare con favore la proposta del disegno di legge.
Certo – prosegue Sabatino - nel disegno di legge alcuni punti non ci vedono completamente d’accordo e per questo abbiamo già presentato alcuni emendamenti, con cui chiediamo di garantire, ad esempio, il fatto che le federazioni già esistenti, al momento dell’approvazione del disegno di legge, non vadano a chiusura, ma che ciò avvenga solo a scadenza di mandato, e che la questione delle regolamentazioni interne venga rimandato ad un successivo regolamento”.
Tra i punti qualificanti del disegno di legge, quello che riguarda l’assicurazione obbligatoria per gli iscritti degli ordini sanitari “un modo per tutelare meglio gli operatori dall’esposizione al rischio e all’errore sanitario  – spiega Rizzi - ma anche una risposta avanzata del nuovo sistema ordinistico, che non diventa più un banale registro, ma una struttura che, unita, stabilisce rapporti di forza più vantaggiosi con il mondo delle assicurazione e che nell’insieme riesce meglio a tutelare il singolo”.
“La Federazione Nazionale – commenta il presidente Giuseppe Brancato -  ha seguito da tempo e direttamente le vicende che hanno interessato la trasformazione dei Collegi in Ordini e la costituzione di nuovi ordini delle professioni sanitarie.
Dalla delusione seguita alla sospensione della legge delega 43/06, oggi è apprezzabile il nuovo impulso che l’attuale governo ha saputo raccogliere e trasformare in tempi rapidi in alcuni articolati, che hanno il merito di non aver trascurato opportunamente alcuni passi compiuti verso una più corretta definizione, che tiene conto del lavoro svolto finora”.