IL COLLEGIO DI FERRARA HA DECISO DI RISPONDERE AL POST SOTTO INDICATO ED AL GRUPPO DI FACEBOOK TSRM... OPINIONI CONTRASTANTI.

RISPOSTA AL POST: http://www.tecnicisanitarilavoro.it/2011/07/i-corsi-di-laurea-da-chiudere/

 

 Gentili,  

Sinceramente volevamo evitare polemiche ed allusioni inutili cercando di aspettare che altri colleghi che non la pensano strettamente come voi rispondano al post proposto per avere qualche altra informazione su cui ragionare.

 

Personalmente possiamo capire lo stato d’animo di colleghi ed intere famiglie che hanno investito a 360°  per un obiettivo, per un’occupazione concreta che permetta di realizzarsi/vivere e che si trovano disoccupati… ma questi non sono ne i modi ne i termini (spesso fomentati da considerazioni errate e dati tutt’altro che “incontrovertibili”!)

  

 

Diversi iscritti ci hanno segnalato che esiste un gruppo all’interno del quale molti tsrm si confrontano e scambiano opinioni… ma il problema è che non tutte le opinioni vengono inserite e spesso molte sono filtrate… questa non è corretto visto che qualcuno di voi allude addirittura ai drammatici eventi della Siria......[CLICCA SU LEGGI TUTTO]

 

 

 Torniamo ai dati. Perchè Ferrara viene messa al primo posto?

Fare un rapporto tra popolazione e numero di iscritti è completamente errato in quanto il calcolo non tiene in considerazione di tutte le variabili.. se ne possono citare ad es. alcune…

-         Posizione geografica (Ferrara presenta province limitrofe che hanno l’albo ma non presentano università!).

-         Gli iscritti ai vari collegi possono tranquillamente lavorare in città-province limitrofe (sulla base della direttiva 526/99 riguardo l’iscrizione ad albi, che residenza e domicilio professionale equivalgono). Quindi io teoricamente posso essere residente a Ferrara, essere iscritto al collegio di Ferrara ed essere domiciliato in un’altra provincia dove lavoro… e viceversa! A queste si aggiungono altre variabili  nei requisiti d’iscrizione che la stessa Federazione, recentemente, ha richiamato!

-         Molte Università presentano (chi più chi meno) un’estesa mobilità attiva… e spesso tali professionisti non restano nel territorio in cui hanno studiato.

-         Etc…

 

Quando eravamo studenti Unife, e vi parliamo del 2001-2006, periodicamente compilavamo dei questionari anonimi in cui la stessa università ci chiedeva di valutare docenti, sedi, attrezzature. La mia esperienza è stata piuttosto positiva o forse siamo solo fortunati in quanto dal primo anno avevamo segnalato carenze informatiche importanti che negli anni a seguire sono state colmate… Inoltre tali risultati sono on line e tutti potete andarli a vedere (vedi il sito http://web.unife.it/rav/index.php per il 2009)... in quanto è la legge stessa che prevede una valutazione dei risultati (RAV/GAV) all’interno dei corsi di laurea… e questo influisce su: programmazione triennale, risorse finanziare, cultura organizzativa, etc della stessa università….Non parliamo poi della “attuale” L. 270 che cita espressamente i requisiti qualitativi che devono avere i CdL.

Ci sono gli strumenti per far valere le proprie ragioni che non sono quelli, per questo argomento, citati da alcuni di voi!

  

Ferrara, in accordo con il Collegio territoriale (siccome, come dice giustamente qualcuno nel post, la Federazione chiede annualmente ai collegi territoriali il fabbisogno formativo annuale… e la stessa ha chiesto al Ministero un calo di oltre il 30%  rispetto gli anni precedenti che è stato purtroppo disatteso!) negli ultimi anni ha calato di 10 unità rispetto a quanto richiesto dalla regione e questo lo vedo come input molto positivo! Il problema è che lo stesso anno che Ferrara è calata, altre Università dell’E-R hanno incrementato i loro posti!!!!

Quindi non pensate sempre ad un solo protagonista ma molti sono gli attori che il percorso Universitario dovrebbe avervi fatto comprendere o almeno percepire… ma a quanto pare non è così!

  

Non parliamo poi della disoccupazione come tecnici di Radiologia quando siamo in un momento storico in cui si toccano punte di disoccupazione giovanile di oltre il 30%. Se guardate le statistiche di Almalaurea le professioni sanitarie sono ancora in testa come occupabilità ma purtroppo una flessione c’è stata… e le soluzioni possono essere molteplici.

 

Queste carenze d’informazioni associate alle modalità di diffusione (che definirei a scarso contenuto deontologico!) possono essere molto pericolose e compromettere il lavoro di molti professionisti che credono in un rapporto concreto università/professione… rischia di pregiudicare il lavoro di tanti, di molti colleghi!

 

Sicuramente le Università non staranno a guardare in considerazione al danno che, campanilismi a parte, diverse affermazioni improprie stanno arrecando!

 

In bocca al lupo per tutto.